Se sei un installatore di impianti, conosci molto bene la certificazione dell’impianto elettrico.
È un passaggio fondamentale per garantire che l’impianto sia sicuro e conforme alle normative vigenti.
Ma andiamo più nel dettaglio: da quando la legge 46/90 è in vigore (poi sostituita dal D.M. 37/08), ogni impianto elettrico deve essere certificato.
Questo significa che un installatore professionista deve rilasciare la dichiarazione di conformità – nota come certificazione dell’impianto –per verificare la conformità dell’impianto a norma di legge.
Cos’è esattamente questa certificazione? Quando è necessaria? E come si fa?
In questo articolo rispondiamo a tutte queste domande, fondamentali per un’azienda che installa impianti elettrici e gestisce commesse.

La certificazione dell’impianto elettrico
Definiamola.
La certificazione dell’impianto elettrico è il processo con cui un professionista qualificato, generalmente un elettricista abilitato, attesta che l’impianto rispetta tutte le normative di sicurezza e le disposizioni previste dalla legge. Il certificato di rispondenza, il documento che attesta la conformità dell’impianto, è fondamentale per garantire la sicurezza di chi utilizza l’impianto.
A chi serve la certificazione dell’impianto elettrico?
La certificazione è obbligatoria nei seguenti casi:
1
Nuove costruzioni: ogni impianto elettrico deve essere certificato per garantire la conformità alle normative
2
Ristrutturazioni: quando vengono apportate modifiche sostanziali all’impianto (come l’aggiunta di nuovi circuiti o la sostituzione di componenti principali)
3
Vendite e locazioni: il certificato di rispondenza è necessario per garantire che l’impianto sia sicuro e a norma
4
Impianti soggetti a verifiche periodiche: per impianti industriali o pubblici, che devono essere periodicamente ispezionati
Ma non è tutto, c’è anche – lo vedremo nel paragrafo successivo – quello che in pratica accade se un impianto elettrico non è certificato.
Cosa succede se l’impianto elettrico non è certificato?
Se un impianto elettrico non è certificato, ci sono rischi e conseguenze legali e tecniche importanti per te che sei un installatore.
La mancanza della dichiarazione di conformità è infatti una violazione della legge e può portare a sanzioni.
Un impianto non certificato potrebbe non rispettare le normative di sicurezza, mettendo in pericolo chi lo utilizza. In caso di incidenti, come incendi o scosse elettriche, la responsabilità potrebbe ricadere sul proprietario o sul tecnico che ha realizzato l’impianto.
Inoltre, l’impianto potrebbe non certificato potrebbe anche ostacolare trattative di vendita o di affitto di un immobile.
Quali documenti devono avere gli impianti elettrici?
Quando parliamo di certificazione impianto elettrico parliamo di due documenti specifici e distinti, essenziali per garantire la qualità e la sicurezza dell’impianto:
- Dichiarazione di conformità: fornisce una panoramica dettagliata dell’impianto e delle sue caratteristiche
- Certificato di rispondenza: attesta che l’impianto è conforme alle normative.
La dichiarazione di conformità
Può essere rilasciata solo dall’impiantista che è iscritto nell’albo degli abilitati presso la Camera di Commercio e che è responsabile dell’installazione.
Nello specifico, quando si progetta e si realizza un impianto elettrico, il professionista certificato deve garantire che l’impianto rispetti tutte le normative vigenti.
Deve quindi rilasciare la Dichiarazione di Conformità (DiCo), che attesta che l’impianto è stato installato correttamente e funziona in sicurezza.
La DiCo assicura che l’impianto rispetti la normativa tecnica e di sicurezza applicabile.

Il certificato di rispondenza
Nei casi in cui mancano le documentazioni richieste per la Di.Co, si può emettere la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi).
La DiRi è un documento alternativo alla DiCo, usato appunto in assenza di quest’ultima.
Attesta che un impianto è conforme alle norme di sicurezza vigenti al momento della sua realizzazione, in base alla valutazione fatta da un tecnico esperto.
La DiRi si applica a tutti gli impianti esistenti per i quali, appunto, non è disponibile la DiCo.
È da ricordare che la DiRi può essere rilasciata solo da un tecnico abilitato e iscritto all’albo professionale da almeno 5 anni.
Cosa serve per certificare un impianto? Gli strumenti operativi
Fare la certificazione è una responsabilità, lo dicevamo all’inizio.
Per certificare un impianto elettrico, oltre alla competenza del professionista abilitato, è fondamentale utilizzare gli strumenti operativi adeguati.
In particolare, per gli impiantisti, l’uso di software gestionali verticali specifici per il settore impiantistico può semplificare notevolmente il processo di certificazione. Questi software consentono di gestire in modo efficiente tutti i dati relativi agli impianti elettrici, dalla progettazione alla gestione delle verifiche di conformità.
I software gestionali verticali per impiantisti, come quelli per la gestione delle commesse e dei cantieri, offrono funzionalità pensate per l’installazione, la manutenzione e la certificazione degli impianti.
Permettono di tracciare e archiviare documenti come la dichiarazione di conformità, gli schemi elettrici e il certificato di rispondenza in formato digitale, facilitando il lavoro degli impiantisti e garantendo la conformità a tutte le normative.
Inoltre, questi strumenti permettono di monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento dei lavori e di automatizzare la creazione della documentazione, riducendo il rischio di errori e aumentando l’efficienza operativa.
Conclusione: l’importanza della certificazione degli impianti elettrici
Bene, siamo alla conclusione di questa breve (ma speriamo utile) parentesi sulle certificazioni per gli impianti elettrici.
Parliamo di un passaggio imprescindibile per garantire la sicurezza e la conformità degli impianti alle normative vigenti. Non solo è obbligatoria per legge, ma offre anche una protezione importante per la sicurezza delle persone e degli ambienti.
Utilizzare strumenti operativi come i software gestionali verticali può semplificare notevolmente il processo di certificazione, permettendo agli impiantisti di gestire e archiviare tutta la documentazione necessaria in modo rapido e sicuro.
Ricorda che un impianto elettrico certificato non solo protegge gli utenti, ma offre anche valore aggiunto in caso di vendita o locazione di un immobile. Se sei un impiantista o un proprietario di immobile, assicurati che l’impianto sia sempre certificato per evitare rischi e problematiche legali.
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