APE: quando si parla di efficienza, le scelte tecnologiche disponibili sono tante.
Dal modello d’impianto installato dipende infatti la prestazione e quindi il risparmio ottenibile.
Ma come si certifica l’efficienza di un impianto? Vediamo cosa serve e cosa si deve fare.
Cos’è l’APE (Attestato di prestazione energetica)?
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento ufficiale che certifica l’efficienza energetica di un immobile.
Obbligatorio in Italia per la compravendita e la locazione di edifici, l’APE fornisce un’indicazione chiara della quantità di energia necessaria per riscaldare, raffreddare e mantenere in condizioni ottimali l’immobile.
L’APE valuta vari fattori, tra cui la tipologia di impianto di riscaldamento, l’isolamento termico, e l’uso di fonti rinnovabili.
Gli immobili sono classificati su una scala che va dalla classe A (efficienza molto alta) alla classe G (efficienza molto bassa), permettendo così ai potenziali acquirenti o affittuari di comprendere l’impatto energetico e i costi associati alla gestione dell’immobile.
Inoltre, l’APE è uno strumento fondamentale per promuovere la sostenibilità ambientale, incoraggiando l’adozione di soluzioni energetiche più efficienti e contribuendo alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra.

Come si misura l’efficienza dell’impianto e come si redige l’APE?
L’APE sintetizza con una scala di 10 lettere da A4 a G le prestazioni energetiche degli edifici.
Il documento è obbligatorio quando si acquista un immobile o si sottoscrive un contratto di locazione.
Ha una validità di 10 anni.

E’ molto importante oggi certificare il risparmio energetico degli impianti di riscaldamento. Infatti, oltre ai vantaggi in bolletta, il cliente può usufruire delle detrazioni fiscali fino al 65% della spesa sostenuta per i lavori di ammordenamento e di efficientamento
Utilizzando degli specifici software, il certificatore effettua un’analisi energetica dell’immobile.
Vengono quindi valutate:
- le caratteristiche delle murature e degli infissi
- le caratteristiche geometriche dell’immobile
- la produzione di acqua calda
- il raffrescamento ed il riscaldamento degli ambienti
- il tipo di impianto
- eventuali sistemi di produzione di energia rinnovabile
A questo segue il calcolo dell’efficienza. Infine il certificatore compila il documento con cui rilascia la targa energetica che sintetizza le caratteristiche energetiche dell’immobile.
L’ APE va conservato con il libretto della caldaia.
Quali sono i contenuti dell’APE?
L’APE deve contenere delle informazioni obbligatorie per valutare l’efficienza energetica di un immobile. Vediamole di seguito:

Dati identificativi dell’immobile: informazioni relative all’immobile, come l’indirizzo, la tipologia (residenziale, commerciale, ecc.), e la superficie utile.

Classe energetica: una valutazione che indica l’efficienza energetica dell’immobile, espressa su una scala da A (molto efficiente) a G (poco efficiente). Questa classificazione è fondamentale per comprendere le prestazioni energetiche complessive dell’edificio.

Indice di Prestazione Energetica (IPE): un valore numerico che rappresenta il fabbisogno energetico dell’immobile, calcolato in kWh/m² anno. L’IPE fornisce una misura quantitativa dell’energia necessaria per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

Descrizione degli impianti: dettagli sugli impianti energetici presenti nell’immobile, come il tipo di impianto di riscaldamento, raffreddamento e produzione di acqua calda, nonché eventuali sistemi di energia rinnovabile (ad esempio, pannelli solari).

Informazioni sui materiali e sull’isolamento: una panoramica dei materiali utilizzati nella costruzione dell’immobile e delle soluzioni adottate per migliorare l’isolamento termico. Questi fattori influiscono significativamente sull’efficienza energetica.

Raccomandazioni per il miglioramento: suggerimenti su interventi di miglioramento che possono aumentare l’efficienza energetica dell’immobile, come l’adozione di sistemi di riscaldamento più efficienti, l’installazione di pannelli solari o la coibentazione.

Informazioni sul redattore dell’APE: dati del professionista che ha redatto l’APE, inclusi nome, cognome, numero di iscrizione all’albo professionale e la data di emissione dell’attestato.
Il quadro normativo
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è disciplinato da una serie di normative italiane ed europee che mirano a promuovere l’efficienza energetica negli edifici.
La normativa principale è la legge 63/2013, che ha recepito la Direttiva Europea 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici. Questo decreto stabilisce l’obbligo di redigere l’APE in caso di compravendita o locazione di immobili, rendendo necessario il possesso dell’attestato per garantire trasparenza nelle transazioni immobiliari.
Successivamente, il Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015 ha introdotto altri dettagli sulla metodologia di calcolo e sulla redazione dell’APE, specificando i requisiti che i professionisti devono rispettare per la sua emissione. Le Regioni italiane hanno poi elaborato normative specifiche per adattare il quadro legislativo alle proprie esigenze locali, stabilendo le procedure di validazione e controllo degli attestati.
L’APE ha, quindi, un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità e la riduzione dei consumi energetici, incentivando l’adozione di interventi di riqualificazione energetica negli edifici.
Quando l’APE diventa obbligatorio
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è obbligatorio in diverse situazioni.
Deve essere fornito in caso di compravendita di un immobile o in caso di locazione, garantendo trasparenza riguardo all’efficienza energetica.
Inoltre, l’APE è necessario per gli interventi di ristrutturazione significativa, in cui si prevede una modifica della prestazione energetica dell’edificio.
Infine, è richiesto anche per gli edifici di nuova costruzione. La normativa mira a sensibilizzare i cittadini sull’importanza dell’efficienza energetica e a promuovere l’adozione di soluzioni sostenibili nel settore immobiliare.
Ricordiamo che questo attestato, una volta emesso, resta valido per 10 anni.
Chi può redigere l’APE?
Come per tutti i documenti di legge, consigliate ai vostri clienti di affidarsi ad un professionista accreditato per redigere l’APE.
Il documento infatti può essere emesso soltanto dal cosiddetto certificatore energetico che ha competenze specifiche in materia di efficienza energetica applicata agli edifici.
Di solito è competenza delle Regioni gestire la formazione, la supervisione e l’accreditamento dei professionisti con apposite leggi locali.
4 buoni consigli …
Se sei accreditato per l’APE, ecco i nostri 4 consigli per te.
Come offrire un buon servizio di certificazione:
- promuovi la tua affidabilità di certificatore accreditato e la tua formazione in tema di efficienza
- redigi e presenta al cliente un preventivo comprensivo di tutti i costi previsti (IVA, spedizione, spese, ecc…)
- effettua sempre un sopralluogo preliminare, che possiamo definire obbligatorio
- non puntare sull’offerta di un prezzo eccessivamente basso, il cliente sa che la qualità si paga!

Ci sono impianti e impianti …
Le diverse tipologie di impianti di riscaldamento producono calore in modalità differenti.
Diversa è quindi la loro capacità di essere efficienti.
In linea generale possiamo parlare di 5 tipi di impianto con risultati diversi in termini di costo e risparmio.
1
Riscaldamento a battiscopa
COSTO: normalmente intorno ai 100 euro per metro lineare più la manodopera
RISPARMIO: fino al 30% dei costi in bolletta rispetto a un sistema
2
Riscaldamento a pavimento
COSTO: normalmente intorno ai 75 euro per metro quadro
RISPARMIO: fino al 25% dei costi in bolletta rispetto a un sistema tradizionale
3
Riscaldamento elettrico
COSTO: in base alle soluzioni e ai materiali scelti (termoconvettori, pompe di calore, ecc…)
RISPARMIO: in funzione della quantità di energia autoprodotta
4
Riscaldamento a soffitto
COSTO: 80/90 euro a metro quadro, più manodopera e accessori aggiuntivi
RISPARMIO: circa il 2% per ogni grado in meno nella temperatura di mandata
5
Riscaldamento a infrarossi
COSTO: in base ai materiali scelti, in generale più alto all’inizio (ma quasi senza manutenzione successiva)
RISPARMIO: oltre il 50% rispetto ai sistemi tradizionali
Nuova direttiva EPBD: come cambia l’APE
In conclusione di questo articolo, vogliamo accennare alla Nuova Direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive), che introduce requisiti più severi per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Si tratta di una Direttiva Europea che punta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Chiamata anche “case green“, la Direttiva dovrà essere recepita dagli stati membri entro maggio 2026.
Tra le novità, prevede l’implementazione di standard minimi di prestazione energetica e l’inclusione di informazioni sui consumi energetici reali. Inoltre, la direttiva promuove la riqualificazione degli edifici esistenti, incentivando interventi che garantiscano una maggiore sostenibilità ambientale e un ridotto impatto climatico.
Esempio di APE

Insomma …. l’efficienza e il risparmio sono in forte evoluzione nel settore del riscaldamento.
E tu sei pronto a certificare l’efficienza delle tue installazioni con l’APE?
Condividi con noi la tua esperienza … lasciaci un commento oppure contattaci