Dichiarazione di Conformità: è questa la parola d’ordine quando si parla di impianti.
Impianto vecchio o nuovo?
Sempre conforme con DiCo e DiRi
L’impianto, sia esso elettrico, idraulico, di riscaldamento, di scarico fumi, deve essere sicuro.
Se installi impianti questo concetto è certamente il tuo pane quotidiano, anche perché probabilmente la conformità è una delle prime cose che i tuoi clienti ti chiedono.
Come si certifica un impianto?
Le due formule magiche sono DiCo e DiRi, i documenti di conformità che possono essere rilasciati dalle imprese abilitate.
I documenti di conformità
Facciamo un rapido ripasso dei due documenti che attestano la conformità dell’impianto: DiCo e DiRi.
La legge è molto chiara su questo aspetto … gli impianti devono essere certificati, indipendentemente da quando sono stati realizzati.
Ecco allora come certificare un impianto o sanare la mancanza di certificazione:
Cos’è la Dichiarazione di Conformità (DiCo)?
La dichiarazione di conformità è il documento rilasciato dall’installatore che ha svolto i lavori (nuovo impianto o modifica di un impianto esistente) e attesta che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte. La DiCo è obbligatoria per i nuovi impianti ed è prevista anche quando c’è da allacciare una nuova utenza, quando bisogna dichiarare agibile un immobile e, in generale, per dichiarare che un impianto è a norma.
Cos’è la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi)?
La Dichiarazione di rispondenza è una dichiarazione sostitutiva della DiCo. Quando infatti la Dichiarazione di Conformità non è disponibile, la DiRi la può sostituire. Può essere rilasciata da un tecnico che abbia almeno 5 anni di esperienza o dall’azienda impiantista con almeno 5 anni di pratica. Con prove di carico e stress di utilizzo si verifica l’impianto e, solo alla fine di queste prove, si può dichiarare la conformità dell’impianto e produrre la DiRi.
Differenze tra DiCo e DiRi
La DiCo può essere rilasciata soltanto da chi ha installato l’impianto, mentre la DiRi può essere rilasciata anche da un tecnico abilitato ma soltanto per gli impianti installati prima del marzo 2008 (anno dell’entrata in vigore del DM 37/2008).
Occorre certificare impianti elettrici, idrosanitari, gas, riscaldamento
Nelle ristrutturazioni immobiliari o nelle nuove installazioni, la conformità viene rilasciata per:
- impianto elettrico
- impianto idrosanitario
- impianto del gas
- impianto di riscaldamento
La sicurezza prima di tutto …
Un impianto non a norma è quasi sempre accompagnato da altre importanti problematiche: scarsa funzionalità, inefficienza e soprattutto carenze che non assicurano la sicurezza.
Un impianto non a norma va quindi sempre e comunque sistemato e successivamente certificato per attestarne il rispetto dei livelli di qualità e prestazione.
Quando si deve fare la dichiarazione di rispondenza?
La dichiarazione di rispondenza nel settore impiantistico deve essere presentata quando si realizzano impianti tecnici, come quelli elettrici, idraulici, termici, o altri simili, per verificare che gli impianti siano conformi alle normative vigenti e alle specifiche tecniche. I tempi per presentare questa dichiarazione può variare in base alle dimensioni dei lavori impiantistici.
Chi fa la dichiarazione di rispondenza?
La dichiarazione di rispondenza nel settore impiantistico di solito è compito di un professionista abilitato, come un ingegnere, un perito industriale o un tecnico specializzato. Lo sai, si tratta di una figura che verifica che gli impianti siano conformi alle normative vigenti e alle specifiche tecniche e, successivamente, presenta la dichiarazione di rispondenza alle autorità competenti.
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