Lo scopo dell’etichetta è infatti quello di informare gli utenti finali sul consumo di energia e di altre risorse essenziali dei prodotti e individuare l’apparecchio energeticamente efficiente, con migliori prestazioni funzionali e di consumo di energia e di acqua.
L’etichetta che siamo abituati a vedere oggi sugli elettrodomestici che acquistiamo è destinata ad andare in pensione!
Lo scorso mese di marzo il Parlamento ed il Consiglio Europeo hanno trovato un accordo informale sulla riforma (molto attesa) dell’energy label ed hanno dato il via alla nuova etichetta energetica europea 2.0.
Ecco i principali cambiamenti della riforma:
Negli ultimi 5 anni sono proliferati tantissimi plus (A+, A++, A+++) che verranno abbandonati
Un ritorno alla semplicità, ripristinando la vecchia scala di classi dell’efficienza dove G corrisponde alla classe più energivora
Si potrà accedere ad un database on line, dettagliato e in continuo aggiornamento, contenente i modelli in commercio coperti da etichettatura
Si parla di inserire in etichetta un riferimento che aiuti i consumatori ad identificare i prodotti in grado di modificare o ottimizzare le loro modalità di funzionamento o i loro consumi in funzione di quando l’energia elettrica costa meno o è disponibile in maggiore quantità
I fornitori dovranno contattare il più alto numero possibile di coloro che sono stati danneggiati, per ripristinare la fiducia dei consumatori ed evitare scandali dovuti a test fatti in maniera ingannevole e non rispettando gli standard tecnici di base
Il regolamento prevede quindi anche la creazione di un database on line dei prodotti.
Accanto al formato cartaceo riassunto in etichetta energetica, sarà presente una versione digitale accompagnata da schede di prodotto scaricabili on line.
In questo modo si potranno paragonare i diversi prodotti in maniera immediata e scegliere quello più in linea con le proprie necessità e i propri gusti personali.
Con la riforma delle etichette, l’Europa inoltre vuole incentivare le aziende produttrici a diffondere funzionalità smart nelle apparecchiature. Queste funzionalità sono quelle che permettono l’automazione programmata e un notevole risparmio energetico e saranno trattate con un occhio riguardo.
Si vuole stimolare l’industria europea a progettare e produrre questi apparecchi in grado di entrare in funzione nelle ore più convenienti, evitando sprechi e dispersioni.
Il database on line sarà funzionante già entro il primo gennaio 2018.
La prima applicazione dell’etichetta invece interesserà i prodotti che ora hanno il maggiore affollamento di “+”: frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, televisori, lampadine.
L’etichetta 2.0 arriverà nei negozi allegata ai comuni elettrodomestici non prima del 2019.
Ma l’attesa sarà ripagata: saranno inseriti anche nuovi criteri di produzione attenti all’ecodesign e, secondo una stima della Commissione Europea, si riuscirà a risparmiare energia pari a 175 Mega-tep (tep = quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio) all’anno entro il 2020, equivalente alla quantità consumata annualmente dall’Italia.
Dario Tamburrano, eurodeputato del M5S, ha promosso la riforma presso il Parlamento Europeo.
Delinea e commenta il quadro dei cambiamenti attesi da questa evoluzione:
Dopo 20 anni, le tradizionali etichette per i prodotti che consumano elettricità, ad esempio i frigoriferi e le lavatrici, saranno aggiornate alla versione 2.0. Potranno contenere un QR code o un link che permetterà ai cittadini di accedere a un archivio online: le etichette diventeranno veri e propri ponti verso un universo digitale che contiene tutte le informazioni impossibili da riportare su un pezzo di carta.
La creazione di un database dettagliato renderà possibile nell’UE lo sviluppo di app per smartphone analoghe a quelle già in uso ad esempio in Australia che permetteranno ai consumatori di fare paragoni immediati tra i prodotti presenti sul mercato e scegliere quello che offre il maggiore risparmio rispetto alle abitudini personali di impiego.
La riforma è la nuova frontiera dell’efficienza energetica: non solo consumare poca energia, ma fare anche in modo di consumarla quando ne viene prodotta di più, per contribuire al bilanciamento della rete elettrica nella quale viene immessa una crescente quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili, per loro natura discontinue.
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