Da molto tempo in Italia si parla di Industria 4.0.
È un concetto che include strumenti, servizi e leggi che supportano la trasformazione digitale delle aziende.
Le PMI, su questo tema, evidenziano un trend molto positivo rispetto a quello delle grandi imprese. Stanno cioè conoscendo in percentuale crescente le misure e gli incentivi fiscali disponibili e li stanno utilizzando per ottenere benefici economici e organizzativi.
Certo, la propensione all’evoluzione digitale è molto diversa da settore a settore e dipende inevitabilmente dalla struttura e dalle dimensioni dell’azienda.
In ogni caso, anche se con ritmi diversi, aziende di varie dimensioni stanno pianificando o stanno attuando una evoluzione delle loro strutture organizzative in ottica digitale anche grazie agli incentivi fiscali in vigore.
Nel settore impiantistico (sia elettrico che idraulico), l’industria 4.0 può essere associata al concetto di Transizione 4.0 o digital transformation, cioè l’introduzione delle nuove tecnologie organizzative, di gestione dei dati e di formazione del personale.
Vediamo le opportunità e i benefici fiscali.
Incentivi Industria 4.0, Transizione 4.0 e tecnologia
Nelle aziende di servizi (come l’azienda che installa impianti tecnologici) beneficiano degli incentivi fiscali le tecnologie abilitanti dell’organizzazione aziendale e della gestione dei dati.
Parliamo quindi delle tecnologie software per raccogliere e analizzare i dati in modo sicuro, efficiente, puntuale.
La digitalizzazione delle imprese è diventata negli ultimi anni la chiave di volta per la competitività.
Cosa intendiamo per digitale?
Il digitale non è solo un modo per semplificare il lavoro dell’impresa. È quella tecnologia che aiuta a gestire i cantieri.
L’organizzazione, la digitalizzazione e il controllo delle attività sono gli elementi che possono fare la grande differenza in momenti di rilancio e di cambiamento economico (nell’ultimo anno lo abbiamo visto con l’industria 4.0).
Un’azienda che, con le giuste tecnologie, riesce a mantenere il controllo sulle attività gestionali e di commessa può superare un’emergenza e può guidare la crescita del business in modo saldo. Ma scendiamo nello specifico.
Le modalità per diventare più competitivi sono molteplici.
Parliamo delle nuove tecnologie software nella gestione di un’azienda (sistema ERP), a livello di marketing e comunicazione, nei processi di vendita, nelle modalità di raccolta dei dati e dell’interazione con i clienti, nelle analisi di mercato.
Software e credito d’imposta Industria 4.0
Credito d’imposta:
è un contributo a fondo perduto (quindi non va restituito) che l’azienda riceve attraverso la compensazione con le varie imposte (IVA, IRPEF dipendenti, ecc).
Quali sono le agevolazioni previste per il 2021 sul software?
Per approfondimenti rimandiamo alla Legge di Bilancio 2021 completa. Intanto qui di seguito elenchiamo i benefici a cui poter accedere acquistando il software aziendale:
- credito d’imposta del 10% (che diventerà del 6% nel 2022) per i beni immateriali “ordinari” (software) fino a 1 milione di euro. Vale anche per gli esercenti le arti e professioni.
- credito d’imposta del 15% per gli strumenti e i dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di forme di lavoro agile fino a 1 milione di euro. Vale anche per gli esercenti le arti e professioni.
- credito d’imposta del 20% beni immateriali 4.0 (software) fino a 1 milione di euro.
L’azienda può decidere di utilizzare il credito in 3 quote annuali di pari importo. Le quote decorrono dall’anno di entrata in funzione dei beni per cui si richiede l’agevolazione fiscale.
Agevolazioni e incentivi fiscali della Transizione 4.0
Transizione 4.0:
è un pacchetto di misure fiscali valido fino a giugno 2023 che ha l’obiettivo di stimolare gli investimenti in strumenti materiali e immateriali e in progetti di sostenibilità ambientale.
Per le PMI vogliamo sottolineare una misura particolarmente rilevante inclusa nella Transizione 4.0: il credito d’imposta sulle attività di formazione imprenditoriale e del personale aziendale.
Come tutte le agevolazioni di questa natura, anche questa vuole sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale. Lo scopo è quello di creare o consolidare le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare una evoluzione in ottica 4.0.
In questo caso si parla infatti di formazione, di acquisizione di nuove conoscenze e competenze per guidare l’evoluzione tecnologia aziendale.
Cosa finanzia l’incentivo?
- le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione
- i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alle attività di formazione direttamente connessi al progetto formativo. Parliamo, ad esempio, di spese di viaggio, di materiali e forniture con attinenza diretta al progetto, di ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione. Sono escluse le spese di alloggio, ad eccezione delle spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità
- i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione
- le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione
Il ventaglio degli argomenti è vario. L’incentivo infatti finanzia le attività formative che riguardano le vendite e il marketing, l’informatica, le tecniche e la tecnologia di produzione.
Quali sono gli importi che possono essere finanziati?
- micro e piccole imprese: il 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di € 300.000
- medie imprese: il 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000
- grandi imprese: il 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000
Interessante no?
Se sei una piccola/media impresa, puoi finanziare il 50% delle spese che sostieni per formare te e il tuo personale (tecnico o amministrativo)
e puoi anche includere in questo incentivo il costo del tuo personale che resta fermo per formarsi.
Il voucher per la digitalizzazione
Voucher per la digitalizzazione:
è l’incentivo riconosciuto dallo Stato Italiano a tutte le piccole e medie imprese italiane che vogliono investire in strumenti di miglioramento organizzativo e aggiornamento tecnologico.
Questo voucher ha un importo variabile e può raggiungere la cifra massima di 10.000 €.
Parliamo di un incentivo a fondo perduto, utilizzabile per finanziare questi interventi:
- acquisto di hardware per rinnovare l’azienda a livello tecnologico (computer, stampanti, ecc.)
- acquisto di software tra cui sistemi di gestione e sistemi operativi
- spese di formazione per il personale
- acquisto di sistemi per la gestione di e-commerce
- interventi di sostegno dell’adeguamento tecnologico
Il voucher può finanziare fino al 50% dell’investimento per cui l’azienda lo richiede.
Anche qui, per una informazione completa sulle procedure da seguire per accedere al bonus, rimandiamo a leggere la guida ufficiale del MISE.
Innovazione, industria 4.0 e transizione per le PMI
La Legge di Bilancio 2021 ha confermato l’importante meccanismo delle agevolazioni alle imprese, già introdotto (e già riformato) dalla precedente edizione 2020.
L’obiettivo è importante: incentivare lo sviluppo delle strutture italiane, agevolando l’acquisto di nuovi beni, servizi, strumenti, tecnologie.
L’innovazione non è più concepita soltanto con l’acquisto di macchinari innovativi o attrezzature all’avanguardia.
Oggi il concetto è più ampio: innovazione significa anche conoscenza, competenza, capacità di utilizzo della tecnologia.
Per questo i bonus stimolano la ricerca, la formazione e la cultura di gestione aziendale. Ed è un’opportunità che le PMI non possono perdere.