Cos’è Ecobonus 110%
L’Ecobonus 110% è un incentivo fiscale introdotto dal governo per stimolare la domanda nel settore delle tecnologie abitative, dunque anche in quello degli impianti.
Infatti, le imprese che installano impianti sono state tra le prime a beneficiare del bonus, previsto dal decreto-legge n. 65/2018.
Cosa è successo da quando è stato introdotto ad oggi?
Il nuovo Ecobonus ha portato un flusso aggiuntivo di domanda: tanti cantieri aperti, tante commesse da gestire, tanti progetti da far partire.
Molte aziende di impianti – senza dubbio – si sono trovate davanti a interessanti nuove opportunità, guidate anche dagli incentivi fiscali previsti dal bonus e dalle possibilità di credito concesse.
Sicuramente queste agevolazioni sono state un’occasione che molte imprese hanno colto al volo, “buttandosi” (letteralmente) nel boom di commesse richieste dal mercato.
Ecobonus: Rischi finanziari
Ma l’Ecobonus purtroppo non è solo opportunità.
Vediamo quello che sta succedendo in questo ultimo anno … il boom porta con sé anche rischi finanziari.
Le imprese hanno fatto tanti investimenti per affrontare questa maggiore domanda, si sono attrezzate e strutturate per rendere l’azienda in grado di consegnare tutti i lavori commissionati, ma questo rende necessario valutare attentamente i cicli di vita dei cespiti per evitare gravi squilibri finanziari.
E allora parliamo di rischio finanziario Ecobonus 110.
Cioè parliamo di incertezze, oltre che di possibilità, per la tua azienda di impianti entrata nel Boom Ecobonus.
Ecobonus 110: Guardiamo i vantaggi
Vantaggi e rischi … partiamo dai vantaggi che – indubbiamente – l’Ecobonus ha portato nel mercato impiantistico.
Primo vantaggio
le aziende che lavorano con l’Ecobonus hanno la possibilità di incrementare il proprio fatturato grazie all’aumento della domanda.
Secondo vantaggio
queste aziende ricevono incentivazioni e crediti fiscali per gli investimenti effettuati, come la cessione del credito e lo sconto in fattura. Questo significa che le imprese possono ridurre il ciclo di vita dei cespiti, migliorando così il proprio bilancio.
Due gran bei vantaggi, non trovi?
Vantaggi che hanno diffuso un clima di euforia nel mercato degli impianti, anche relativamente ai numeri sulla crescita a due cifre (come non si vedeva da molti anni).
Tuttavia, alle loro spalle si intravedono anche rischi e problematiche che è bene prevedere.
Si sta infatti temendo che i sussidi statali concessi producano in realtà un grave squilibrio finanziario per le imprese perché, in questo settore, troppi investimenti sono stati effettuati dalle aziende senza valutarne l’effettiva convenienza.
Infatti, se da un lato le aziende possono risparmiare sul bilancio grazie agli incentivi statali, dall’altro rischiano di non recuperare i costi degli investimenti già sostenuti per gestire l’incremento dei cantieri aperti.
Troppi investimenti anticipati: rischio squilibrio finanziario
Questo è il primo aspetto rischioso dell’Ecobonus, su cui vogliamo riflettere.
Cosa succede?
Succede che molte imprese rischiano di aver finanziato forse troppi investimenti trovandosi in grave squilibrio monetario.
Con l’arrivo del bonus, infatti, sono state introdotte anche delle forme di finanziamento per sostenere il costo dei lavori. Parliamo in primis della cessione del credito, che prevede che le aziende che vendono impianti, invece di incassare l’importo previsto per i lavori, possano cedere il credito d’imposta corrispondente all’Ecobonus (cioè al 110% dell’investimento previsto per l’impianto).
Sulla base di questa normativa, le imprese hanno iniziato a pianificare le attività e il maggior lavoro in arrivo investendo in formazione, nuovo personale, magazzini, materiali, ecc …
Hanno quindi avviato lavori e cantieri in base a questa misura, anticipando denaro, non incassando nulla e generando crediti.
Però molte aziende non riusciranno a cedere quei crediti e a trasformarli in liquidità (quindi a recuperarli).
Quindi molte aziende di fatto non riusciranno ad avere le risorse necessarie a coprire le spese, con conseguente difficoltà a pagare fornitori, collaboratori, tasse e – anche – a sopravvivere.
Perché?
Perché un cambio recente di normativa ha introdotto il blocco della cessione dei crediti a causa di troppi crediti non certificati immessi nel sistema.
E oggi oltre 100mila imprese corrono il serio rischio di non poter incassare il corrispettivo delle fatture emesse e degli investimenti che hanno anticipato.
Imprese che hanno dunque la prospettiva di trovarsi in grave squilibrio finanziario per mancanza di liquidità.
Aziende solide e aziende instabili
Il rischio finanziario di Ecobonus 110 ha fatto emergere la differenza tra le aziende solide (sane) e quelle più “fragili”.
Le prime sono quelle che – già organizzate con sistemi gestionali adeguati, già in grado di controllare i propri dati, già capaci di calcolare e misurare il peso degli investimenti – possono ancora affrontare il boom Ecobonus superando lo scossone di liquidità.
Le seconde, probabilmente meno abituate a controllare i dati e a gestire gli indicatori economici e finanziari delle proprie commesse, sono proprio quelle più esposte alle difficoltà monetarie, perché rischiano di non recuperare i costi degli investimenti effettuati.
La crisi di liquidità
Alla luce di quanto detto fin qui, le imprese hanno i cassetti fiscali pieni e, dopo aver praticato lo sconto al committente, non riescono a cedere e recuperare il credito corrispondente, trovandosi così in crisi di liquidità.
E se gestisci un’impresa, lo sai … hai sempre bisogno di una certa liquidità per pagare le persone, le attrezzature, i costi, le imposte.
Ridurre i rischi con il controllo gestionale
Al di là dei cambiamenti normativi, che sono difficili da prevedere, ci sono delle scelte che l’azienda può fare per ridurre le situazioni di rischio finanziario possibili in momenti di boom come quello che il mercato sta vivendo, come lo squilibrio tra incassi e pagamenti e i costi più alti.
Con un attento controllo gestionale è possibile ridurre questi rischi e garantire la continuità della propria attività.
CNA ha misurato che, all’aumento del tasso di organizzazione gestionale aziendale, diminuisce l’incidenza dei crediti bloccati. Quindi più l’azienda è in grado di utilizzare procedure di gestione dei dati e strumenti di controllo, meno si trova in situazioni di rischio liquidità.
Di cosa parliamo?
Il controllo gestionale – che si fa con gli appositi software di gestione dell’attività impiantistica – permette di effettuare una corretta programmazione degli investimenti, monitorando il flusso di cassa e pianificando le scadenze dei pagamenti.
Inoltre, grazie alle analisi periodiche della situazione aziendale, è possibile individuare tempestivamente i punti di maggiore criticità e intervenire per rimediare.
Il software gestionale specifico per impiantisti
Sei un impiantista e ti vogliamo dare una bella notizia!
Esistono sul mercato dei sistemi specifici per il tuo settore, in grado di gestire tutte le fasi della commessa, in grado di stimare e rilevare i singoli costi e gli impegni di risorse (finanziarie e non) per i cantieri da seguire.
Il software gestionale, in particolare, permette alle aziende di impianti di ridurre i rischi finanziari, gestionali e commerciali. Fornisce una visione completa e dettagliata della situazione finanziaria dell’azienda, permettendo di individuare subito i punti di maggiore criticità. Inoltre, con la gestione degli ordini, consente di controllare le scadenze dei pagamenti e gli incassi, pianificando con precisione gli investimenti.
Ridurre i rischi significa migliorare l’efficienza aziendale e continuare a operare in un mercato in crescita.
Meno rischi finanziari con il software gestionale
Il rischio finanziario dell’Ecobonus 110 nel settore impianti non è – purtroppo – così lontanto dalla realtà.
Un software gestionale per impiantisti non può prevenire una situazione di incertezza normativa, ma può sicuramente ridurre i rischi finanziari collegati alla carenza di liquidità.
Questo strumento permette infatti di pianificare in modo efficace le entrate e le uscite, evitando di incorrere in situazioni di crisi. Inoltre, il software gestionale aiuta a controllare i costi e a misurare l’impatto (anche futuro) che questi avranno sulla sostenibilità della tua azienda.
Aspetti non superflui da conoscere, non trovi? L’organizzazione e il controllo aiutano le imprese a evitare – laddove possibile – situazioni di crisi.