Ecobonus 110% per impiantisti:
l’azienda durante e dopo il boom

Se hai un’azienda che realizza impianti oppure gestisci cantieri e commesse, questo contenuto sull’Ecobonus 110% per impiantisti è scritto proprio per te.
Se invece sei un privato in cerca di notizie sull’Ecobonus, ci dispiace, non sei nel posto giusto!

Dopo questa premessa parliamo di Ecobonus 110% per impiantisti.

Ecobonus 110% è una di quelle parole entrate a forza nelle discussioni e nelle attività degli ultimi 2 anni.
Introdotto con il Decreto n.34/2020 (Decreto Rilancio, art. 119) poi convertito in Legge n. 77/2020, questo bonus permette di realizzare interventi edilizi per il miglioramento energetico degli edifici già esistenti.
Interventi edilizi ma non solo … anche interventi di efficientamento sugli impianti.

ecobonus 110% impiantisti: efficienza degli impianti

Perché parliamo di Ecobonus 110% in un sito dedicato agli impiantisti?

Se lavori nel settore impiantistico sai bene quanto il Covid-19 abbia forzatamente imposto le sue regole: cantieri rallentati (quando non addirittura chiusi), commesse sospese, mancato rispetto degli accordi col cliente, squadre ferme.

Ora, grazie all’Ecobonus, dai cantieri fermi siamo passati a un incremento importante delle commesse (possiamo dire un vero e proprio “boom“), perché tra gli interventi agevolati dalla normativa rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici, di impianti di riscaldamento efficienti e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Insomma … il bonus – dopo la crisi Covid – sta stimolando la riqualificazione degli edifici italiani per aumentare la presenza di abitazioni con impianti moderni, efficienti, eco-sostenibili.

Non c’è dubbio quindi che questo provvedimento sia un forte volano nella ripartenza del comparto impiantistico.




Vuoi leggere alcuni consigli per gestire le opportunità dell’Ecobonus?

Scarica la guida di Perfetto sull'ecobonus 110% per impiantisti

La cessione del credito e lo sconto in fattura

Abbiamo detto – e sarai senz’altro d’accordo con noi – che l’azienda di impianti sta vivendo un vero e proprio boom grazie all’Ecobonus 110%.
Aiutano anche le agevolazioni finanziarie previste dalla legge, rivolte sia al cliente che commissiona i lavori, sia all’azienda che li esegue: la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Entrambe queste operazioni hanno infatti avuto ricadute positive sull’economia in generale, ma in particolar modo sul settore dell’impiantistica, che ha registrato un aumento delle commesse molto significativo.

Cosa sono queste misure? Vediamole un po’ meglio.


La cessione del credito

La cessione del credito è la misura che permette al contribuente (quindi al cliente che commissiona l’opera da realizzare) di cedere il proprio credito a un soggetto terzo, che può essere un fornitore oppure una banca o una società. In altre parole quindi il committente (il cliente) paga la fattura alla ditta che effettua i lavori e poi può cedere il credito che gli spetta a degli intermediari finanziari – come Poste, banche, assicurazioni – che gli restituiranno una somma equivalente al credito.

Ecobonus 110% impiantisti: cessione del credito

Ecobonus 110% impiantisti: sconto in fattura


Lo sconto in fattura

Lo sconto in fattura è un vero e proprio sconto applicato al cliente dalla ditta che esegue i lavori, per un importo massimo non superiore al costo stesso dei lavori. In pratica, con lo sconto in fattura l’impresa che realizza i lavori anticipa al cliente la spesa detraibile e può successivamente cedere il suo credito a banche o altri istituti finanziari (con la cessione del credito).

Queste iniziative hanno prodotto un effetto “moltiplicatore” sul numero di commesse: cantieri aperti ovunque, tanti edifici in ristrutturazione, imprese piene di lavoro per mesi.
Hanno creato una vera e propria forza di diffusione del boom Ecobonus.

Le ricadute previste sull’economia
(focus sul settore impiantistico)

Bèh che dire … le condizioni ci sono tutte per vedere già importanti effetti sull’economia del settore impiantistico (e non solo) e per prevederne altrettanti.

A questo proposito citiamo due studi:

1. Studio Ance

L’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha stimato che, a giugno 2022, l’Ecobonus ha mosso investimenti in Italia per oltre 38 miliardi di Euro (fonte Ance – saldo superbonus 2022).

2. Studio Edilportale

Ci sono conseguenze anche in ambito energetico, senza dubbio.
La normativa prevede infatti che il bonus si applichi quando gli impianti installati siano realmente in grado di garantire un risparmio energetico pari almeno al 20% rispetto a quelli già esistenti.
Quindi, questo importante vincolo fa ipotizzare che in Italia raggiungeremo l’obiettivo del 40% di risparmio di energia primaria (Fonte Edilportale, Superbonus 110%)

Ecobonus 110% impiantisti: le applicazioni

Scendiamo più nello specifico e vediamo cosa sta succedendo nel settore impiantistico, molto interessato dall’effetto-spinta dell’Ecobonus.

Ti occupi di installazione impianti, quindi stai sicuramente contribuendo, con le tue commesse, al miglioramento energetico degli edifici.

Sono tanti gli interventi di impiantistica che riqualificano un edificio.
In particolare l’Ecobonus include:

Pertanto, nei settori termico, elettrico e fotovoltaico gli effetti dell’Ecobonus si stanno facendo vedere in modo molto importante.

Enea ha certificato che a partire da gennaio 2021 ad oggi, il numero di cantieri aperti è raddoppiato mese dopo mese.
Numero di cantieri e, di conseguenza, anche il valore dei lavori in corso.
Nel 2021 c’è stato un incremento di valore pari al 360%.

Boom Ecobonus: opportunità ma anche rischi

L’Ecobonus è sicuramente una grande opportunità per gli imprenditori del settore impiantistico. La cessione del credito e lo sconto in fattura hanno permesso di generare nuove commesse di impianti e creare flussi monetari di notevole valore.

Tuttavia, questa situazione non è immune da rischi.

Eh sì, ci sono 2 rischi di cui vogliamo parlarti …

1. quanto durerà?

Il rischio principale deriva dal fatto che il boom Ecobonus è un fenomeno temporaneo. Quindi si può ipotizzare che nei prossimi anni, dopo l’esplosione attuale del mercato e l’incremento dei fatturati, arrivi un calo delle commesse.
Ciò potrebbe portare ad una riduzione dell’occupazione nel settore impiantistico e ad un generale rallentamento dell’economia.

2. quanti nuovi costi lascerà?

C’è anche un altro rischio, che molte aziende in questo momento di grande crescita del business non stanno vedendo (o evitano di pensarci) perché offuscate dal grande aumento di fatturato.

Molte aziende di impianti non erano in realtà già “strutturate” per gestire questo fenomeno.
Hanno quindi iniziato a sostenere costi nuovi e aggiuntivi per poter affrontare la crescita del numero di commesse e gestire una mole di lavori più alta: acquisto di ponteggi, di attrezzature, di mezzi, incremento di personale impiegato in cantiere, acquisto di materiali a costi più elevati, magari anche apertura di nuovi mutui o finanziamenti.

Ci sono imprese che addirittura hanno aperto nuove sedi perché passate da 5 a 25 operai in tempi rapidissimi e da una gestione media di 4/5 cantieri aperti a una gestione contemporanea di 10/12 commesse aperte in città diverse.

Molte aziende poi hanno anticipato il valore dei lavori, contando sulla cessione del credito. Hanno quindi aumentato la loro esposizione finanziaria generando crediti, investendo senza incassare, aspettando di recuperare quei crediti a proprio rischio.

Insomma … numeri da capogiro … che si portano dietro anche costi da capogiro.
Costi che resteranno anche dopo il bonus e che, prima o poi, le aziende dovranno calcolare e gestire.

Entrate in vista. Ma non dimenticare i costi

Approfondiamo il discorso sui rischi e facciamo una riflessione.
Ricordi quando, anni fa, ci fu “l’esplosione” del mercato fotovoltaico in Italia?
Anche in quel caso incentivi e normative trainarono le commesse, anche in quel caso la domanda dei clienti superò l’offerta delle aziende.

L’attuale Ecobonus 110% sta producendo un effetto simile.
Tanta domanda, superiore all’offerta e alla disponibilità di imprese e materiali.
Le aziende impiantiste devono essere capaci di soddisfare quella domanda e quindi devono strutturarsi, organizzarsi, investire.

Allora riflettiamo.
L’esplosione del business sta producendo un maggior giro d’affari, quindi più lavoro, più ricavi, più (potenziale) liquidità.
Vero. Però non dimentichiamo che sta producendo anche maggiori costi, maggiori spese, esposizioni finanziarie e investimenti strutturali necessari per onorare tutte le commesse attuali e che verranno.

Lo schema seguente riassume il concetto dell’effetto Ecobonus sulle aziende:

Ecobonus 110% impiantisti: i costi che verranno

Se l’azienda ha più commesse:

1

ha necessariamente bisogno di più persone in cantiere e forse anche in ufficio
(costi del personale)

2

deve aumentare gli approvvigionamenti di materiali
(costi di fornitura)

3

ha bisogno di più attrezzature per svolgere tutti i lavori in corso contemporaneamente
(costi di ammortamento)

4

ha bisogno magari anche di una nuova struttura, di un capannone più grande
(costi di struttura)

Quindi?
Quindi con l’Ecobonus sta crescendo il volume d’affari, aumentano i fatturati e i ricavi ma stanno crescendo anche i costi che l’azienda si ritroverà a sostenere e a dover coprire anche alla fine del bonus. Costi e esposizione finanziaria, dovuta ai maggiori crediti generati e immessi nel sistema.

Mettiamo l’accento proprio qui … magari adesso, in pieno boom, quei costi non li vede … ma ci sono e resteranno anche quando “la bolla” si spegnerà.

L’importanza di lavorare “ben attrezzati”

Quindi, riassumendo ….

Ecobonus = boom e accelerazione dell’economia impiantistica

Ma quando si parla di boom e di accelerazione – proprio per il discorso sui costi fatto sopra – occorre pensare che tutto questo può diventare una effettiva opportunità (economica e di crescita) se supportato dalle giuste tecnologie abilitanti.

Ecobonus 110 impiantisti%: tecnologia per gestire i cantieri

La tecnologia aiuta a gestire i cantieri.
L’organizzazione, la digitalizzazione e il controllo delle attività con strumenti adeguati sono gli elementi che possono fare la grande differenza in momenti di rilancio e di boom economico (specie se massiccio come quello in corso).

Ecobonus 110% impiantisti: quindi occhio ai costi

L’effetto-spinta massiccio dell’Ecobonus amplifica la necessità di saper controllare i dati aziendali, soprattutto i costi. Questo significa non ritrovarti oggi a godere di una iniezione di liquidità e domani ad essere sommerso dai costi (aumentati) che non controlli. O dai crediti generati e non incassabili (rischio finanziario).

Sai che andrai incontro a maggiori costi.
Se non li controlli da subito ti ritroverai con un’azienda che, finita la “bolla” Ecobonus 110%, non riuscirà a capire come sostenersi.

Il nostro lavoro – come azienda che collabora da 30 anni con imprese impiantiste – è aiutare il processo di miglioramento organizzativo dei flussi di commessa, economici e finanziari.
Conosciamo bene il mercato impiantistico italiano e sappiamo che l’azienda attrezzata con i giusti strumenti di controllo può “cavalcare” una fase di boom e ritrovarsi solida dopo.

Come azienda impiantista hai una grande opportunità da sfruttare e devi, per questo, restare agile anche nel post-bonus.
Controllando bene i costi, la tua azienda sarà infatti capace di “spendersi ancora” in un mercato che, nel frattempo, sarà tornato ai valori normali di business.

Con l’Ecobonus 110% aprono tanti nuovi cantieri, partono tante nuove commesse.
Ma chi crescerà davvero con questa opportunità? Non tutti …

Cresceranno le aziende che sapranno organizzarsi nella gestione delle attività di commessa e che avranno strumenti adeguati per analizzare tutti i costi e per valutare la convenienza economica e finanziaria delle attività.

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